Seminario “Il panorama attuale dei disturbi alimentari. Un approccio educativo” – 15 marzo 2024


 

Questo webinar offre una ampia panoramica dello stato attuale delle conoscenze sui DA, disturbi della alimentazione. Vengono esposti i dati epidemiologici e i diversi quadri clinici dei DA, così come i metodi di prevenzione e di precoce identificazione dei sintomi di malattia legati al rapporto col cibo, col peso e con l’immagine corporea. L’esigenza di un approccio multidisciplinare, riconosciuto dalle migliori Linee-guida, viene qui arricchito dalla sottolineatura del necessario coinvolgimento dei “mondi” della educazione e dal contributo delle scienze dell’educazione.

Convegno Nazionale Educatori Professionali tra esperienza e teoria


Verso statuto epistemologico per l’educazione professionale italiana

Rovereto, 23 gennaio 2024

Il Convegno segue un lavoro di ricerca pubblicato nell’articolo di D. Fortin e F. Crisafulli “Verso un’epistemologia dell’educazione professionale” Studium Educationis, XXIV-2 2023. L’obiettivo della ricerca è di dare un contributo a livello epistemologico nell’ambito dell’educazione professionale, e quindi di individuare dal punto di vista teorico e pratico, quelle caratteristiche che a livello di studio, ricerca ed insegnamento, contraddistinguono l’educazione professionale nel nostro Paese.

Il metodo di ricerca utilizzato ha previsto diverse fasi: innanzitutto è stato formato un gruppo di nove esperti nel campo dell’educazione professionale, poi sono stati previsti 3 Rounds che hanno costituito gli steps di lavoro del gruppo, ed infine è stato elaborato un Alfabeto Empirico formato da una serie di parole-stimolo che sono state aggregate in otto aree che hanno costituito la piattaforma da cui è partita la Call for Abstract per il convegno.

Nella Call si chiedeva di proporre una propria parola-chiave da far rientrare in una delle otto aree individuate, che doveva essere sostenuta da argomentazioni ben supportate, gli abstract accettati sono stati poi esposti dagli autori nella sessione pomeridiana del convegno all’interno dei vari workshops dedicati alle otto aree.

Nella prima parte del convegno oltre ad essere descritta la ricerca sopra citata dagli stessi autori, che vedrà anche una ulteriore fase successiva a partire dai risultati ottenuti, sono state condivise anche le prime conclusioni riguardo lo statuto epistemologico per l’educazione professionale, che può essere definita “come un campo blended di saperi applicati, che trae le sue fonti sia dalle scienze umane e sociali, sia dalle scienze della salute, in un continuum di interventi educativi, di prevenzione e socio riabilitativi negli ambiti sociale, sanitario e socio sanitario” (Fortin, Crisafulli, 2023).

Si sono inoltre succeduti una serie di relatori che hanno dato il loro contributo a partire dal proprio campo specifico di competenza, si è parlato di cura ed educazione, e a proposito della prima, è stato sottolineato come la cura sia un atteggiamento oltre che una pratica, caratterizzata da uno stile operativo. Per quanto riguarda la seconda invece, si è evidenziato come educare possa essere definito come il passaggio da una condizione istintuale e naturale, verso competenze sociali e culturali utili a costruire autonomia e cittadinanza.

È stato affrontato anche il tema del lavoro sociale definito come una professione basata sulla pratica e una disciplina accademica che promuove il cambiamento sociale e lo sviluppo, la coesione e l’emancipazione sociale, nonché la liberazione della persona.

A proposito dell’E.P. è stato ribadito come questa figura agisca in ogni contesto, è una presenza che sconfina e che prescinde dalla sicurezza del perimetro chiuso per andare ad intercettare la marginalità e la fragilità.

La prof.ssa A. Sgherri ha inviato due abstract entrambe accettati che ha poi presentato in due differenti workshops. Le parole-chiave scelte sono state “Qualità” e “Consapevolezza”.

La parola Qualità è stata scelta nella sua accezione più ampia che rimanda al concetto di “Qualità di vita”, quindi è stata portata l’attenzione sul fatto che sempre più viene richiesto il requisito della qualità ai Servizi dedicati alle persone con varie fragilità ed anche l’intervento educativo deve avere tale requisito. La qualità di vita delle persone delle quali l’E.P. si occupa è sempre più un obiettivo dei Piani Personalizzati che sono alla base dell’intervento educativo, ed è importante porre l’attenzione anche alla qualità di vita dell’E.P. che avendo nella relazione d’aiuto lo strumento principale della sua professione, è continuamente esposto al rischio di burn-out.

La parola Consapevolezza emerge dai risultati di un’esperienza di formazione con E.P. in servizio, dai quali sono emersi due atteggiamenti opposti ma che parlano di una difficoltà a tradurre in operatività quanto appreso nella formazione accademica: da una parte si avverte un irrigidimento nel ruolo con una scarsa capacità di saper modulare il proprio intervento nella certezza di sapere “cosa è giusto”, dall’altra possiamo notare atteggiamenti di “disimpegno” di fronte alle difficoltà di operare in contesti non sempre facilitanti e con poche risorse idonee. Avere consapevolezza del proprio ruolo aiuta a non cadere in questi due atteggiamenti estremi e contribuisce a consolidare un’identità professionale ancora in fase di definizione.

Tutti gli interventi hanno fornito importanti spunti di riflessione, a livello teorico, il sapere, ed anche a livello pratico, il saper fare, per arrivare alla definizione di una propria identità professionale, il saper essere.