Mezz’ora in Biblioteca: Gianni Rodari, “Grammatica della fantasia”


“…una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni…”.

Grammatica della fantasia, Introduzione all’arte di inventare storie

Dal 1973, anno della prima edizione di Enaudi, Grammatica della fantasia, frutto degli Incontri con la Fantasia che Rodari ebbe a Reggio Emilia nel marzo del 1972 con insegnanti, bibliotecari e operatori culturali, è un punto di riferimento in Italia e all’estero per quanti si occupano di educazione alla lettura e di letteratura per l’infanzia.

Gianni Rodari avrebbe compiuto cento anni nel 2020: vogliamo festeggiarlo e ringraziarlo, per averci trasmesso con passione l’idea che la parola e l’immaginazione possano avere un ruolo educativo fondamentale: possono educare all’utopia.

Abbiamo invitato, per questa lettura, Federica Costantini: Educatrice Professionale, Psicomotricista Funzionale, Acquamotricista pre e neo-natale, Implementer P.E.C.S. e Facilitatore di gruppi A.M.A.

Un’Educatrice con la E maiuscola, piena di idee, di competenze, di passione e professionalità. E proprio perchè Educatrice, le abbiamo chiesto di leggere per noi un brano tratto da questo libro di Rodari che parla dell’errore; perché ognuno di noi può sbagliare, nella vita; perché è nell’errore che nasce l’esperienza: “Sbagliando s’impara, è vecchio proverbio. Il nuovo potrebbe dire che sbagliando s’inventa”.

Mezz’ora in Biblioteca: “Educatori senza frontiere”


“Educatori senza frontiere. Diari di esperienze erranti”

Marzo 2020

Gli EP17, studenti del terzo anno del corso in Scienze dell’Educazione dell’Istituto Universitario Progetto Uomo, presentano il libro “Educatori senza frontiere. Diari di esperienze erranti” di A. Mazzi, C. Mazza, E. Frezza, G. Ballarini, edito da Erickson.

In un clima non facile, quello che viviamo in queste lunghe settimane, tra sconcerto e timore, questi studenti hanno deciso di non lasciar passare il tempo invano e di non far vincere la paura: hanno messo in piedi, autonomamente, una delle attività della Biblioteca IPU, la “Mezz’ora in Biblioteca”. E l’hanno fatto da casa, comunicando tra loro a chilometri di distanza: il video che segue è la prova che si può stare vicini anche se lontani.

Una Biblioteca può essere davvero un luogo di condivisione e sperimentazione, uno spazio di solidarietà in cui riconoscersi e ritrovarsi, uno spazio aperto, polivalente, un antidoto contro la manipolazione, la solitudine, le difficoltà. Una biblioteca può essere un luogo di incontro a servizio della comunità, può essere un luogo nel quale “il testo, e la cultura che rappresenta, possono sprigionare tutto il loro potenziale al di là del mero valore ricreativo della lettura; luoghi dove l’offerta educativa non si ferma alla cura del gioco, all’aiuto nei compiti, all’arricchire il tempo libero, alla valorizzazione dell’impegno sociale, ma sa integrarsi nella cura delle famiglie, nella rete e nella conoscenza del territorio e delle sue possibilità, nell’essere un indispensabile presidio della comunità, un calmieratore di ansie, un canalizzatore di energie”. (M. Anzivino, Per una biblioteca del cittadino partecipe, in Animazione Sociale, Edizioni Gruppo Abele, Torino, ottobre 2013).

Una Biblioteca può, allora, diventare il luogo in grado di “salvare i libri e gli uomini”, trasformandosi in un servizio di “prevenzione civile” in chiave culturale, in uno spazio che preserva la virtù del silenzio e del dialogo interiore e consente di coltivare il valore sociale dell’utopia.

E allora si diventa davvero “Educatori senza frontiere”, senza il bisogno di arrivare in posti lontani: basta aprire la porta di casa o anche rimanerci dentro, come in questi giorni.

Come scrive Federico Garcia Lorca, “le conquiste sociali e le rivoluzioni si fanno con i libri”.

Grazie, ragazzi.

Mezz’ora in Biblioteca: Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social


Giovedì 27 febbraio 2020• Ore 19,00 – 19,30 • Mezz’ora in Biblioteca

Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social

Jaron Lanier

 “Benvenuto nella gabbia che ti segue ovunque vai”

Letture e dibattito

La Professoressa dell’Istituto Universitario Progetto Uomo Cristiania Panseri presenterà il libro Dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social, scritto da Jaron Lanier, informatico, giornalista e saggista statunitense, che vive e lavora nella Silicon Valley.

Tradotto da Francesca Mastruzzo e pubblicato da ilSaggiatore, il volume è disponibile al prestito in Biblioteca.

“Non sentirti insultato, per favore. Sì, ti sto dicendo che forse ti stai trasformando, giusto un pochino, in un cane ben addestrato o, ancora peggio, in un topo da laboratorio o un robot. Che vieni controllato a distanza, giusto un pochino, dai clienti delle grandi corporation. Ma se ho ragione, diventare consapevole può avere il beneficio di liberarti. Allora, ti va di prendere in considerazione questo discorso?”

“Speakers’ Corner”: Parole e musica dal Brasile


Mercoledì 26 febbraio 2020•Ore 14,00 – 14,20 • Speakers’ Corner

Attività autogestita dagli studenti dell’Istituto Universitario Progetto Uomo:

Parole e musica dal Brasile

Wesley Soares e David Bracchi

“Proteggere una cosa è curarsene, questo è, aver cura di lei, questo è, vegliare su di lei, questo è, star sveglio per lei, questo è, esserci per lei o esistere per lei. Per questo si protegge meglio il volo di un uccello che non un uccello senza volo” (Proteggere, Antonio Cicero).

Musiche di Tom Jobim Garota de Ipanema, Samba de uma nota só e Seu Jorge Burguesinha.

Mezz’ora in Biblioteca: Antigone


Giovedì 30 • Ore 19,00 – 19,30 • Mezz’ora in Biblioteca

Antigone

Associazione culturale ASTARTE – Compagnia teatrale INTEGRAMENTE

Discorso tra il serio e il teatro a cura di Paolo Manganiello per un teatro sociale

“Le leggi non scritte, innate, degli dèi, vivono sempre, nessuno sa quando comparvero, nessuno sa dove.” Come le leggi che regolano il Teatro e le emozioni che lo muovono.

Un crogiolo di sensazioni e di esperienze che viene da molto lontano nel tempo.

Condensarle in una delle tragedie più popolari di Sofocle offre spunti di approfondimento e di ricerca. Una donna, o meglio una ragazza, sfida le leggi scritte dagli uomini consapevole della propria forza e delle leggi non-scritte degli dèi. Lo scontro è immediato, diretto, senza possibilità alcuna di uscire dal gorgo delle parole in contrasto. La di lei salvezza sta in un pugno di sabbia, gettata su un corpo esanime, e nelle parole non dette che spingono il suo agire. Come da “copione” riuscirà a farsi valere morendo, il coro (il popolo) testimone muto a seguirne la vicenda. Un esperimento sul campo dell’emotività di chi agisce e di chi attonito segue. Lo spettatore, nella scena, vede ciò vede l’attore, con le sue diverse prospettive; sente come sente l’attore. L’emozione così è una ed è finalmente condivisa.

Il significato di questo insieme è dato non solo dalla parola (logos), che innesca contrasti irreversibili (polemos), ma soprattutto dall’azione (drama) che accompagna – da significante – il senso stesso del fare Teatro. L’attore qui fa esperienza della propria morte. Ma lo fa in un luogo sicuro, protetto: il luogo della finzione, che non è “far finta”, ma è lo strumento attraverso il quale l’uomo fin da bambino capisce il mondo.

Il pathos che la tragedia suscita consente di sapere, e solo nel sapere “guarisce”.

De Large

 

 

Un caffè in Biblioteca: “Oh Dio mio!” di Anat Gov


Mercoledì 29 gennaio 2020 • Ore 14,00 – 14,20 • Un caffè in Biblioteca

Veronica Granato e Massimiliano Nisati leggono Oh Dio mio! di Anat Gov

La psicologa Ella riceve un misterioso paziente bisognoso di un consulto urgente, il signor. D. Dopo pochi minuti di seduta scoprirà che si tratta niente meno che di Dio, un Dio molto umano, e alla ricerca di una cura per la depressione che dura, giorno più giorno meno, da duemila anni.

Anat Gov autrice israeliana, ha studiato recitazione e teatro presso l’Università di Tel Aviv. Si è poi dedicata alla scrittura, trattando temi fra cui il rapporto con le donne, l’opposizione alla guerra, il confronto con la malattia.

“Speakers’ Corner”: La Biblioteca che pianta educazione


Martedì 28 gennaio 2020 •Ore 14,00 – 14,20 • Speakers’ Corner

La Biblioteca che pianta educazione

Tiziana Rastelli e Giulia Sarrocchi

L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono, Salani Editore

“Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni. Se tale azione è priva di ogni egoismo, se l’idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo allora, senza rischio di errore, di fronte ad una personalità indimenticabile.”

Un caffè in Biblioteca: “Una cattiva accoglienza” di Hermann Hesse


Venerdì 20 dicembre 2019 • Ore 14,00 – 14,20 • Un caffè in Biblioteca

Fabio Martano legge Una cattiva accoglienza di Hermann Hesse

Tratto da L’uomo con molti libri e altri racconti, Una cattiva accoglienza ci narra del rapporto fra menzogna e verità, fra illusione e soggettività reale. Perché, come scrive l’autore, “Così come gli uomini sono differenti tra loro, anche gli avvenimenti e le cose si riflettono in loro in modo diverso”.