Il panorama attuale dei disturbi alimentari. Un approccio educativo


 

Questo webinar offre una ampia panoramica dello stato attuale delle conoscenze sui DA, disturbi della alimentazione. Vengono esposti i dati epidemiologici e i diversi quadri clinici dei DA, così come i metodi di prevenzione e di precoce identificazione dei sintomi di malattia legati al rapporto col cibo, col peso e con l’immagine corporea. L’esigenza di un approccio multidisciplinare, riconosciuto dalle migliori Linee-guida, viene qui arricchito dalla sottolineatura del necessario coinvolgimento dei “mondi” della educazione e dal contributo delle scienze dell’educazione.

 

 

Convegno Nazionale Educatori Professionali tra esperienza e teoria


Verso statuto epistemologico per l’educazione professionale italiana

Rovereto, 23 gennaio 2024

Il Convegno segue un lavoro di ricerca pubblicato nell’articolo di D. Fortin e F. Crisafulli “Verso un’epistemologia dell’educazione professionale” Studium Educationis, XXIV-2 2023. L’obiettivo della ricerca è di dare un contributo a livello epistemologico nell’ambito dell’educazione professionale, e quindi di individuare dal punto di vista teorico e pratico, quelle caratteristiche che a livello di studio, ricerca ed insegnamento, contraddistinguono l’educazione professionale nel nostro Paese.

Il metodo di ricerca utilizzato ha previsto diverse fasi: innanzitutto è stato formato un gruppo di nove esperti nel campo dell’educazione professionale, poi sono stati previsti 3 Rounds che hanno costituito gli steps di lavoro del gruppo, ed infine è stato elaborato un Alfabeto Empirico formato da una serie di parole-stimolo che sono state aggregate in otto aree che hanno costituito la piattaforma da cui è partita la Call for Abstract per il convegno.

Nella Call si chiedeva di proporre una propria parola-chiave da far rientrare in una delle otto aree individuate, che doveva essere sostenuta da argomentazioni ben supportate, gli abstract accettati sono stati poi esposti dagli autori nella sessione pomeridiana del convegno all’interno dei vari workshops dedicati alle otto aree.

Nella prima parte del convegno oltre ad essere descritta la ricerca sopra citata dagli stessi autori, che vedrà anche una ulteriore fase successiva a partire dai risultati ottenuti, sono state condivise anche le prime conclusioni riguardo lo statuto epistemologico per l’educazione professionale, che può essere definita “come un campo blended di saperi applicati, che trae le sue fonti sia dalle scienze umane e sociali, sia dalle scienze della salute, in un continuum di interventi educativi, di prevenzione e socio riabilitativi negli ambiti sociale, sanitario e socio sanitario” (Fortin, Crisafulli, 2023).

Si sono inoltre succeduti una serie di relatori che hanno dato il loro contributo a partire dal proprio campo specifico di competenza, si è parlato di cura ed educazione, e a proposito della prima, è stato sottolineato come la cura sia un atteggiamento oltre che una pratica, caratterizzata da uno stile operativo. Per quanto riguarda la seconda invece, si è evidenziato come educare possa essere definito come il passaggio da una condizione istintuale e naturale, verso competenze sociali e culturali utili a costruire autonomia e cittadinanza.

È stato affrontato anche il tema del lavoro sociale definito come una professione basata sulla pratica e una disciplina accademica che promuove il cambiamento sociale e lo sviluppo, la coesione e l’emancipazione sociale, nonché la liberazione della persona.

A proposito dell’E.P. è stato ribadito come questa figura agisca in ogni contesto, è una presenza che sconfina e che prescinde dalla sicurezza del perimetro chiuso per andare ad intercettare la marginalità e la fragilità.

La prof.ssa A. Sgherri ha inviato due abstract entrambe accettati che ha poi presentato in due differenti workshops. Le parole-chiave scelte sono state “Qualità” e “Consapevolezza”.

La parola Qualità è stata scelta nella sua accezione più ampia che rimanda al concetto di “Qualità di vita”, quindi è stata portata l’attenzione sul fatto che sempre più viene richiesto il requisito della qualità ai Servizi dedicati alle persone con varie fragilità ed anche l’intervento educativo deve avere tale requisito. La qualità di vita delle persone delle quali l’E.P. si occupa è sempre più un obiettivo dei Piani Personalizzati che sono alla base dell’intervento educativo, ed è importante porre l’attenzione anche alla qualità di vita dell’E.P. che avendo nella relazione d’aiuto lo strumento principale della sua professione, è continuamente esposto al rischio di burn-out.

La parola Consapevolezza emerge dai risultati di un’esperienza di formazione con E.P. in servizio, dai quali sono emersi due atteggiamenti opposti ma che parlano di una difficoltà a tradurre in operatività quanto appreso nella formazione accademica: da una parte si avverte un irrigidimento nel ruolo con una scarsa capacità di saper modulare il proprio intervento nella certezza di sapere “cosa è giusto”, dall’altra possiamo notare atteggiamenti di “disimpegno” di fronte alle difficoltà di operare in contesti non sempre facilitanti e con poche risorse idonee. Avere consapevolezza del proprio ruolo aiuta a non cadere in questi due atteggiamenti estremi e contribuisce a consolidare un’identità professionale ancora in fase di definizione.

Tutti gli interventi hanno fornito importanti spunti di riflessione, a livello teorico, il sapere, ed anche a livello pratico, il saper fare, per arrivare alla definizione di una propria identità professionale, il saper essere.

 

Giornata della Memoria – gennaio 2024


Giornata della Memoria – gennaio 2024

 

Il giorno 27 gennaio alle ore 10.50  presso l’IPU – Università Pontificia Salesiana sede aggregata della Tuscia, si è tenuto un seminario sulla Giornata della Memoria. Un’occasione per riflettere su quanto la storia insegna e sulla necessità che questi insegnamenti non vengano mai dimenticati. L’evento è stato dedicato ad un approfondimento storico circa la presenza di storia sulla presenza di ebrei, cittadini italiani e non, nei territori dell’alta Tuscia tra il 1938 ed il 1944.

 

 

La Giornata della Memoria, è il giorno in cui siamo chiamati a ricordare gli eventi che nel corso della Seconda Guerra Mondiale portarono agli orrori della Shoah. Il giorno in cui la storia esce dai margini della razionale narrazione dei fatti per venire a occupare strati emotivi del nostro pensiero e divenire memoria collettiva, in un processo di elaborazione che non perde mai la sua necessità, la sua urgenza, il suo significato.

A coordinare il seminario è stata la Prof.ssa Elena Mazzini, con l’intervento dei Professori Maria Raffaella Cangi, Massimiliano Nisati e Cristiania Panseri. La relazione conclusiva affidata al Prof. Andrea Cipolla dell’I.I.S.S. Carlo Alberto Dalla Chiesa di Montefiascone.

 

“IMBECILLUS SEXUS” – Lidia Poët e altre storie di ordinaria discriminazione


“IMBECILLUS SEXUS” – Lidia Poët e altre storie di ordinaria discriminazione

 

 

 

Chi era Lidia Poët? Fu una donna che lottò per raggiungere i propri obiettivi e che spese la sua vita per gli altri; una pioniera delle battaglie per l’emancipazione femminile. Partiremo dal suo personaggio per un nuovo convegno incentrato sulla discriminazione della donna nel corso dei secoli, in collaborazione con Netflix.

“Conflitto israelo – palestinese. Nuovi scenari. Riflessioni su un’educazione alla pace”


“Conflitto israelo – palestinese. Nuovi scenari. Riflessioni su un’educazione alla pace”

 

Nella mattinata di ieri, 14 dicembre, presso l’IPU, Sede Aggregata della Tuscia dell’Università Pontificia Salesiana, sita in Montefiascone, si è svolto il convegno dal titolo “Il conflitto Israelo-palestinese. Nuovi Scenari”. Un tema di grande attualità che necessita, ai fini di essere compreso, uno sforzo interpretativo delle molteplici dinamiche dalle quali prende vita.
L’incontro è stato pensato, progettato ed impostato al fine di offrire una narrazione del fenomeno capace di andare al di là della propaganda messa in atto dalle parti coinvolte, promuovendo, così, la visione di possibili, seppur attualmente lontani, scenari di pace.
Il convegno, organizzato dall’Università, dal Comune di Montefiascone e dalla Società Internazionale di Conflittologia (ICS), era aperto a chiunque fosse stato interessato al tema trattato, ed ha visto la numerosa partecipazione non solo di studenti ed ex-studenti IPU, ma ha anche ospitato una moltitudine di ragazzi provenienti dagli istituti superiori, la cui maggioranza maturandi. L’evento si è rivelato, quindi, un’occasione in cui l’Istituzione Università si è aperta al territorio, ed in particolare ai suoi giovani, dimostrandosi attenta alla promozione della cittadinanza attiva, del pensiero critico e dell’educazione alla pace.

Il convegno, che si è svolto presso l’Aula Magna dell’IPU dalle ore 9:30 alle ore 12:15, era strutturato mediante quattro interventi: il primo di carattere storico, a cura della Prof.ssa Elena Mazzini, si è occupato di illustrare le principali tappe generatrici degli attuali scenari di conflitto, partendo dalla nascita dell’ideologia sionista, sorta alla fine del XIX secolo, fino ad arrivare ai giorni nostri; il secondo di carattere giuridico, a cura del Prof. Massimiliano Nisati, imperniato sui principi del diritto internazionale e dei diritti umani, ha posto l’accento su come vi siano presenti, da ambo le parti, violazioni riguardanti questi; il terzo di carattere geopolitico, a cura del Prof. Alessandro Ceci, si è occupato di collocare il conflitto e le sue dinamiche d’importanza storica nei nuovi scenari internazionali; il quarto di carattere economico, a cura del Dott. Michele Sances, volto ad esplicitare quelli che sono gli interessi che si celano dietro le dinamiche conflittuali, ha evidenziato come un’eventuale ed auspicabile cooperazione ed interdipendenza tra gli Stati, in termini di risorse e mercati, possa rivelarsi una molla utile ai fini della non belligeranza, portando come esempio storico il modello europeo.
Possiamo riassumere il fine ultimo della manifestazione citando proprio un pensiero del Prof. Ceci, che ha concluso dicendo: “La guerra è la più violenta opera di distruzione dell’umanità. Dopo ogni guerra bisogna ricominciare da capo. Tuttavia, ricominciare con una cultura della pace, significa evitare di ripetere gli errori del passato e di ripristinare le condizioni di devastanti conflitti”. In questo senso possiamo dire che, indubbiamente, l’Università Pontificia Salesiana, anche per mezzo di prestigiose realtà come l’Istituto Universitario Progetto Uomo ed i suoi partner presenti sul territorio della Tuscia, sta dando prova di un impegno ed una mission chiara e precisa: Primum Educere.

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Convegno “Arte e Educazione” nelle accezioni figurative o performative


Convegno “Arte e Educazione” nelle accezioni figurative o performative

 

L’IPU – Università Pontificia Salesiana sede aggregata della Tuscia, tramite un protocollo sottoscritto con il Ce.A.S. – Centro Alti Studi organizza una conferenza in modalità telematica, su piattaforma messa a disposizione dall’Ateneo, coinvolgendo come relatori docenti universitari, esperti e studiosi sia italiani che esteri, figure di grande levatura. Da Marco Marinacci (Università e-Campus), Simone Saccomani (Ce.A.S. – Centro Alti Studi), Stefania Zanardi (Università di Genova), Markus Krienke (Facoltà di Teologia di Lugano), Josè Maria Galvàn Casas (Pontificia Università della Santa Croce) per citarne alcuni, tutti gli altri sono riportati negli interventi del programma.

 

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Educare all’arte significa educare agli strumenti dell’arte e a ciò che con essa è possibile apprendere. Si tratta di considerare l’opera d’arte come testo capace di rivelare il rapporto simbolico con la realtà e la cultura e rappresenta un’occasione per assumere un atteggiamento estetico inteso come palinsesto polisemico di punti di osservazione della complessità delle opere al fine di alimentare l’agire educativo ben al di là del dominio artistico, in contesti differenti e in tutte le età della vita.

L’Arte, come l’Educazione, ha nell’essere umano una forza trasformatrice. Quanto più docenti si inoltrano nell’universo dell’Arte tanto più il piacere e la bellezza per l’educando di essere al tempo stesso fruitore e produttore dell’opera d’Arte, contribuiranno all’abbattimento di barriere secolari e di resistenze individuali.

L’apporto di studiosi di diverse discipline in dialogo tra loro sul delicato processo di mediazione necessario talora a mettere in luce aspetti e contenuti che le arti esprimono in termini educativi, pedagogici, simbolici, metaforici e metafisici con i propri specifici sistemi di codifica e decodifica.

Il convegno intende raccogliere riflessioni su esperienze didattiche in contesti formali, non formali e informali (università, scuole, musei, archivi) in grado di fornire un apporto significativo per una ricognizione complessiva delle prospettive attuali di un’educazione all’arte, per l’arte e con l’arte.

 

 

 

 

 

 

Dipendenze, addiction, trattamenti terapeutici e metodo DBT


Tesi della Dott.ssa Monica Grandi

L’obiettivo principale che mi sono proposta nello svolgere questo studio è di analizzare le dipendenze patologiche, descrivere i trattamenti esistenti ed infine introdurre il metodo della terapia dialettico-comportamentale (DBT).

Sono partita dalla elencazione e dalla descrizione delle dipendenze esistenti che sono inserite nel DSM 5, ho allargato lo sguardo a nuove forme di addiction. Ho poi illustrato ed analizzato i trattamenti che vengono utilizzati dai professionisti che lavorano sia nelle varie comunità terapeutiche che in ambito ambulatoriale. Ed infine ho preso in considerazione il metodo di DBT.

Oltre ai metodi evidence based, ho dato rilevanza alla relazione empatica che il professionista deve instaurare con l’utente: in questo senso ho dato rilievo al significato umano e spirituale che deve costantemente essere presente sia in sede di terapia che nell’intera durata della relazione con l’altro.

Emerge, in ogni aspetto di questa disamina, la questione della qualità dell’intervento che è subentrata al vecchio approccio “quantitativo”, basato sull’esclusività della cura farmacologica, nonché sulla normativa del giudizio medico /paziente.

* il webinar riassume i temi della tesi di Grandi. Un ottimo riassunto per approfondire, completare, ridefinire i temi che un Educatore Professionale deve conoscere per essere un componente efficace del team multidisciplinare per la prevenzione e la cura delle persone affette da Disturbi da uso di sostanze o da Addiction comportamentali (NdR).